Folco di Calavra



D'AMOR DISTRETTO

 







 D'Amor distretto vivo doloroso



D'Amor distretto vivo doloroso;

com'om che sta lontano

e vedesi alungare

da cosa c'ama, vedesi noioso,

languisce stando sano,

perchè non pote usare

la cosa che li piace,

per zo vado morendo;

dunqua non mi dispiace

tal morte soferendo,

ma vivere mi pare.

Cui ben sente, bel gli è, contro al morire,

languir disiderando,

at[t]endendo ['n] speranza

sua voglia, dolze gioia, [di] compire,

e non sa merzè quando

li compia disianza;

ma vive confortato,

ch'à senno e volontate

di quella cui s'è dato

per fedele amistate,

e blasmando tardanza.

Son ben morto, chè vivo in carestia

di ciò che più disio

e va pur acrescendo;

[non] di mia morte a danno mi ter[r]ia,

non menda fora, crio,

ch'io l'avesse, savendo

plagere a cui [è] onore,

senno genzor, misura,

preg[i]o, beltà e valore,

che fanno lor dimura,

da ella non partendo.

No avendo io voglia ma' d'altrui talento

che 'n podere mi tene

ch'io viva sì morente,

non prende fine lo male ch'io sento,

ma vivo mi [man]tiene,

ch'io moro più sovente.

Per zo megiio var[r]ia

morire in tut[t]o in tutto,

ch'usar la vita mia

in pena ed in cor[r]utto

com'omo [ ch' è ] languente.